Bruno Saetti nasce a Bologna il 21 febbraio 1902. Nel 1918 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 1924 ottiene il diploma di professore di disegno architettonico.
Nel 1926 partecipa alla collettiva organizzata dal Cenacolo e nel 1927 vince il premio di prospettiva al Concorso Curlandese: Nel 1928 viene accettato alla XVI Biennale di Venezia e vince il concorso per la copertina della rivista II Comune di Bologna. Nel 1929 gli è assegnato il premio Baruzzi e partecipa alla Mostra Intemazionale di Barcellona dove viene premiato.
Nel 1930 vince per la seconda volta il Concorso Curlandese ed è invitato alla XVII Biennale di Venezia, città dove si trasferisce avendo vinto il concorso per la cattedra di figura disegnata al Liceo Artistico. Viene invitato nel 1931 alla I.Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma e nel 1932 alla XVIII.Biennale di Venezia con un gruppo di opere. Nel 1933 espone a Vienna alla mostra Italienische Kunst organizzata in collaborazione con la Biennale di Venezia. Nel 1935 in seguito a una visita a Pompei approfondisce la tecnica dell'affresco.
In marzo partecipa alla II. Quadriennale di Roma con l'opera Maternità che viene acquistata per la Galleria d'arte Moderna di Udine. Nel 1936 partecipa alla XX. Biennale di Venezia e riceve la medaglia d'oro del Comune di Venezia. Nel 1939 è presente con venticinque opere alla III.Quadriennale romana dove vince il primo premio per la pittura; il secondo premio va a Giorgio Morandi. Nel 1940 partecipa alla XXII. Biennale di Venezia e in settembre è invitato assieme a Campigli, Casorati, De Chirico, De Pisis e Severini al Il.Premio Bergamo. Nel 1941 riceve l'incarico di affrescare l'aula magna della Facoltà di Filosofia dell'Università di Padova. Nel 1942 partecipa alla XII.Mostra Sindacale interprovinciale del Veneto a Verona e alla XXIII.Biennale di Venezia.
Nel 1943 partecipa alla IV. edizione della Quadriennale di Roma. Nel 1944 conosce Carlo Cardazzo che gli organizza la prima personale veneziana alla Galleria del Cavallino. Nel 1946 espone alla Galleria del Naviglio di Milano e consegna il grande affresco destinato alla chiesa di Santa Maria delle Grazie di Bologna ed è invitato al Premio La Colomba ai Giardini della Biennale a Venezia, a cui partecipano anche Campigli, Guidi, De Pisis e Carrà.
Nel 1947 tiene una personale alla Galleria dello Scorpione a Trieste e partecipa alla grande collettiva organizzata dall'Associazione Amici dell'Arte assieme a Romagnoli, Morandi, De Pisis, Tosi, Campigli, Scipione, De Chirico e altri. Nel 1948 è presente alla V. Quadriennale e alla XXTV.Biennale di Venezia. Nel 1949 espone a Tolosa alla rassegna Pittura Veneziana Contemporanea e al Cairo a Pittura Moderna Italiana dal 1850 ad oggi. Nel 1950 viene nominato Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, incarico che conserverà fino al 1956. Prende parte alla XXV.Biennale di Venezia e sue opere partecipano alla rassegna Arte Italiana Contemporanea al Carnegie Institute di Pittsburg e alla mostra Contemporary Italian Paintings a Boston. Nel 1951 tiene una mostra personale curata da Carlo Munari alla Saletta degli Amici dell'Arte di Modena e partecipa alla VI.Quadriennale di Roma. Nel 1952 espone alla Galleria del Grattacielo di Legnano e viene invitato con una sala personale alla XXVI.Biennale di Venezia, dove vince ex-aequo con Cassinari il primo premio di un milione offerto dal Comune di Venezia. Dal dicembre '52 al gennaio '53 si tiene la Il.Biennale del Museo de Arte Moderna di San Paolo del Brasile dove Saetti è premiato con il dipinto Paesaggio col sole. Nel gennaio del 1953 si tiene una sua personale alla galleria La Chiocciola di Padova e alcune sue opere sono selezionate per una mostra itinerante di arte italiana contemporanea che si tiene a Stoccolma e poi a Helsinki e a Stockmann.
Nel 1958 si tiene una sua personale a Madrid, organizzata dall'Ateneo della città presso la Sala di Santa Catalina; nell'occasione scrivono di lui i maggiori giornali spagnoli decretandone un successo tale che vengono immediatamente confermate le mostre previste per maggio al Club La Rabida di Siviglia e per giugno alla Fondazione Acosta di Granada. Nel 1960 partecipa alla sezione Omaggio a Dante dell'VIII. Quadriennale di Roma in cui compaiono disegni appositamente realizzati da artisti quali Cagli, Carrà, Campigli, Guttuso, De Chirico. Sempre nel 1960 si inaugura a Colonia, all'Istituto Italiano di Cultura, una sua personale presentata da Giuseppe Marchiori; la mostra passa poi a Stoccarda, Dusseldorf, Amburgo, Francoforte, Berlino e Monaco di Baviera.
Nel 1961 si inaugura una sua personale alla Galleria Santacroce di Firenze e gli viene assegnato il ramoscello d'oro alla XI. edizione del Maggio di Bari. Nel 1962 partecipa al Premio del Fiorino a Firenze e viene invitato alla mostra Città di Milano alla rinnovata Permanente; partecipa inoltre con una sala personale alla XXXI. Biennale di Venezia. Il 1963 è l’anno di quattro importanti personali: a Torino, all'Associazione Piemonte Artistico e Culturale, alla Galleria La Chiocciola di Padova, alla Galleria L'Argentario di Trento e alla Galleria Piazza Domenicani di Bolzano. Partecipa inoltre all'importante rassegna Cinquant'anni di pittura veneziana organizzata dal Museo Besiktas di Istanbul in collaborazione con la Biennale di Venezia.
Nel 1965 vince il premio per la pittura alla Mostra d'Arte Triveneta di Padova. Nel 1966 è presente alla mostra Artisti Italiani - opere scelte presso la Galleria Marino di Locamo, dove gli viene dedicato un omaggio particolare. Nel 1967 tiene mostre personali in varie città d'Italia: a Prato, Galleria Metastasio e ad Alessandria alla Galleria Maggiolina. Sue opere sono presenti all'importante rassegna, organizzata da Carlo Ludovico Ragghiane, Arte Moderna in Italia 1915-1935 a Palazzo Strozzi a Firenze. Nel 1968 e nel 1969 tiene importanti personali in varie città italiane ed estere. Nel 1971 partecipa al XX.Fiorino di Firenze e alla rassegna l'arte moderna nel collezionismo vicentino allestita a Palazzo Chiericati a Vicenza. Sempre nel 1971 le Edizioni del Cavallino di Venezia pubblicano una sua monografia, con testo di Giuseppe Marchiori, presentata durante la sua mostra personale nel mese di settembre alla Galleria del Cavallino di Venezia.
Nel 1974 la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna e L’Ente Bolognese Manifestazioni artistiche allestiscono una sua grande antologica nelle sale del Museo Civico, con catalogo curato da Franco Solmi. L'iniziativa bolognese viene ripresa nel 1975 dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia e la mostra viene ripetuta con qualche variante all'Ala Napoleonica in Piazza San Marco. In questi anni Saetti si trasferisce a Montepiano sull'Appennino tosco-emiliano e cresce continuamente il numero delle manifestazioni cui partecipa su invito, delle pubblicazioni che gli vengono dedicate e dei riconoscimenti nazionali e intemazionali che gli vengono attribuiti.
Nel 1972 infatti era stato invitato dal Governo Giapponese a insegnare tecnica dell'affresco alle Università dell'Arte di Tokyo e di Nagoya e a tenere importanti esposizioni in queste città e a Osaka.
Nel 1978 una delle sue opere più significative, la Madre veneziana del 1937 viene esposta nella rassegna internazionale Metafisica del quotidiano alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna sottolineando l'importanza dell'artista nella cultura del '900. Nel 1981 viene inaugurata una grande mostra antologica a Palazzo Strozzi di Firenze, organizzata da Comune e curata da Tommaso Paloscia e nel 1982 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, su invito di Franco Farina. Muore a Bologna nel 1984 e viene ricordato in varie manifestazioni culturali. Nel 1985 la Galleria Poleschi di Lucca gli dedica un'ampia retrospettiva e Franco Solmi organizza un Omaggio a Bruno Saetti alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna con una scelta di opere estremamente significative.
Nel mese di agosto del 1988 si inaugura al Palazzo Crepadona di Belluno una mostra organizzata dal Comune e dal Museo Civico con la presentazione di settanta opere fondamentali della produzione del maestro, provenienti da collezioni pubbliche e private di tutta Italia.