“Sono nato a Cesarolo, piccolo paese del comune di San Michele al Tagliamento, provincia di Venezia: il fiume attraversa la campagna e segna il territorio e la vita della sua gente. Mio padre, “ guardiano del fiume, aveva avuto in concessione dal Magistrato alle acque una “alta” casa, collocata sotto l’argine. In questa io sono vissuto con i miei genitori, nonni, parenti. Quando le piogge persistevano, il fiume rigonfiava, provocando allagamenti e distruzione. La vita era difficile e precaria: la miseria accomunava le plebi rurali, gli agi e il lusso erano poco conosciuti anche dai benestanti.”
Luigi Del Sal nasce nel 1928.
Dopo la guerra si sposta a Milano dove conosce Picasso nel ‘53 e rimane affascinato dalla sua pittura. Frequenta il caffè Giamaica ritrovo degli intellettuali di Milano e degli artisti di Brera. Conosce Kodra, Cassinari, Migneco, Maccari, Brindisi ed altri. Frequenta assiduamente lo studio di De Pisis. Nel 1956/58 è in Calabria con le sue prime esposizioni a Reggio, Cosenza, e Catanzaro. Nel ‘60 torna a Venezia e conosce Guidi, Saetti, Diego Valeri. Fino al 1971 sono anni di intenso lavoro e di continua evoluzione sia per quel che riguarda la tecnica che le tematiche affrontate.
Nel 1972 vince a Viareggio fra 600 artisti “l’International Gran Prix”. Nel 1974 espone a Roma e nel 1975 a Milano. E’ invitato al premio Michetti nel 1978. Nel 1980 alla Galleria Cartesius di Trieste e nel 1981 a Venezia alla Galleria San Vidal. Nel 1982 al Centro Culturale di Budapest e di Bucarest. Nel 1985 ancora a Venezia al Nuovo Spazio “ e a Padova alla galleria Sigillo. Nel 1986 Brindisi lo invita ad esporre nel suo Museo Alternativo di Lido di Spina. Continuano così le mostre collettive e personali sia in Italia che all’estero , fino ad arrivare alle prestigiose antologiche degli anni ’90. Negli anni successivi compie viaggi di lavoro che lo vedono impegnato in Svezia, Danimarca, Francia, Spagna, Germania e nei paesi dell’Est Europeo. Si occupa di critica collaborando a numerosi quotidiani e riviste di carattere locale e nazionale. Ha concorso alla realizzazione di opere monografiche di Guidi, Brindisi ed altri.
Ha al suo attivo oltre 2000 opere e centinaia di disegni.
Dai quadri astratti degli anni ’60 in cui il tema della natura e’ sempre presente, ai figurativi di tutti gli anni successivi legati ai ricordi della sua infanzia e al circo, ai paesaggi, ai grandi temi dell’attualita’ di carattere sociale e di forte critica alla violenza delle guerre con dei cicli come l’Apocalisse, il Ritorno di Guernica, Don Chisciotte va alla guerra fissati nelle tele, nelle tavole di legno con i materiali piu’ diversi, gesso, stoffe, spaghi, lane, juta, ecc., intrisi a volte di gioia fanciullesca, altre di rabbia, altre di malinconia infinita. Una vera espressione dell’anima, quadri che ti affascinano e catturano quando entri in sintonia con l’artista e cogli la sua sensibilità attenta e a volte graffiante per i temi trattati specie quelli di ambito sociale.
L’artista attualmente conduce vita ritirata nel suo paese natale.